La Matrix in 24h non riesce a strappare il biglietto per le semifinali (contro la Speranzull che si qualifica con una vittoria sullo Spartak nella gara delle ore 21:00).

In realtà le valigie per le semifinali erano pronte e chiuse per la partenza sperata, ma nell’ultimo momento di gioco vengono gettate in mare pieno e affondano assieme allo sconforto dei giocatori matrixiani e tifosi presenti al campo.

La Matrix perde contro il Titograd con l’unico risultato non favorevole ai verde-oro (vittoria con minimo due gol di vantaggio in base all’andata finita 4 a 2 per i matrixiani) che si realizza negli ultimi 10 secondi di gioco, con consequenziale ultima azione e fine match, con un tiro rocambolesco al limite dell’aria che tocca un paio, se non di più, gambe e spiazza Niko in porta con l’ultima deviazione di Fulvio incolpevole di tutto. 3 a 1 e partita conclusa nel modo più brutto per i matrixiani.

La cronaca della partita è uniforme ma la vera azione ed evento che cambia tutto in pochi attimi avviene come detto alla fine del tempo con un Titograd che ha voluto imporsi come grinta e ha cercato da subito la rimonta e il vantaggio.

Partita iniziata con un grande pressing titino e con un pallone a dir poco scandaloso (Giovanni dovrà vedere cosa fare nelle prossime edizioni perchè potrebbe permettersi non uno ma 100 palloni grazie alla Liga) che compromette i primi gol per squadra arrivati da due parate “sicure” dei due portieri che si vedono poi dentro la loro porta il pallone rimbalzato via con traiettorie sballate. 1 a 1 e gara sempre tirata da entrambe le formazioni con un Titograd in grande forma agonistica e mentale che prova a spegnere le speranze matrixiane con i piedi e con la voce ma la risposta verde-oro arriva con una clamorosa traversa di Battigol, pescato in area avanti il portiere, che aveva illuso tutti al gol ma la fortuna matrixiana non ha girato su quell’angolo molto probabilmente.

Il Titograd non molla e prova dal limite con conclusioni di potenza che Niko respinge o copre verso la linea di fondo per spezzare il grande pressing avversario.

La Matrix con Fulvio al centro del campo si gestisce bene i palloni ma quando si riparte dalla difesa molti palloni vengono buttati in avanti per non sbagliare e compromettere la partita.

Finisce il primo tempo e la Matrix resta sempre in vantaggio di due gol complessivi tra andata e l’attuale ritorno parziale.

Nella ripresa la storia resta uguale con la Matrix che riesce a far passare il tempo e a coprire bene le ripartenze avversarie ma con l’unico neo di non esser riuscita ad attaccare più del dovuto e di non aver concluso con freddezza le poche azioni da rete create.

La partita continua ad essere maschia e entrambe le formazioni aumentano i nervi per predominare sull’avversario ma a due minuti dalla fine arriva il gol del 2 a 1 per il Titograd dopo un’altra traversa matrixiana colpita poco prima da Gabriele su deviazione di Donato che sfiora decisivamente il pallone.

Prima di concludersi la gara un’ultima occasione arriva ancora per la Matrix con Battigol che avanti il portiere scarica un bolide parato in due tempi dal portiere titino.

Ultimo giro di orologio e palla sempre lontana dalla porta matrixiana per attendere il fischio finale storico ma a pochi secondi dalla fine dal lato destro della porta verde-oro arriva l’ultima azione titina che si conclude con un tiro dal limite che si scaraventa contro le gambe vicine dei difensori matrixiani e forse anche contro un piede titino e per concludere tocca la punta del piede di Fulvio che in area si vede la palla scorrere sul palo proprio, spiazzando Niko, per poi infilarsi dentro la rete per la gioia titina.

A questo punto, con la gara conclusa, tutto ciò che è stato fatto prima viene annullato da questa giocata che potrebbe far uscire pazzi tutti coloro che vorrebbero trovare una risposta per tutto.

Adesso bisogna insaccare il colpo e meditare poco perchè la partita a questo punto doveva finire così.

La Matrix in 24h lascia la X edizione della Liga Plebea ma non lascia la sua impronta di squadra-gruppo che in questa edizione contro tutte le sfrotune globali e dei singoli è riuscita ha costruire un gioco che molte squadre hanno sempre reputato il più difficile da contrastare mentre per i matrixiani era il più bello da fare.

Finisce una partita ma ne iniziano altre centomila verdi-oro e da qui la Matrix dovrà ripartire da subito come sua abitudine.

Complimenti al Titograd che ha dato tutto e ha giocato con grande grinta per tutta la gara trovando il gol finale che gli regala la semifinale.

Un abbraccio doveroso anche ai nostri gemellati dello Spartak che dopo una serie positiva di campionati ai massimi vertici e di vittorie nelle finali, si arrendono all’attuale semifinalista Speranzull lasciando anche loro la X edizione della Liga.

Niko (6): Il primo gol lo subisce con partecipazione del pallone, così come il primo gol subito dal Titograd, dove la palla schizza e rimbalza via dopo un controllo più che sicuro e semplice. Nel primo tempo chiude tre ripartenze laterali con uscite ben pensate e ci mette il braccio su colpo di testa di Peppe (Titograd). Nella ripresa respinge palloni dalla distanza non fidandosi molto della presa e para di piede un tiro di Luisito all’interno dell’area. Sull’autogol vede la palla vicino il suo guantone ma l’ultima deviazione lo beffa e lo fa restare impietrito vicino al palo dove è sbattuta la palla del giudizio finale. RAMMARICATO

Alì (6): In difesa riesce a mantenere ancora una volta Luisito ma riesce anche a distaccarsi in altre occasioni per liberare spazi e movimenti avversari, rischiando un pò ma con freddezza riesce a recuperare la posizione. Ci mette molta ma molta esperienza nel gestire la partita e le azioni ma pecca di poca grinta e fiducia quando spazza la palla in avanti dalla difesa. La squadra ne risente quando vede il capitano giocare così il pallone, forse troppa umiltà. VOLPE

Pepper’s (6+): Ci credeva e in campo la sua figura la riesce sempre a fare. Come pressing e partecipazione ai giochi matrixiani è sempre presente mentre in difesa come terzino riesce davvero bene a intendersi con Alì nelle marcature e negli scambi di palla. Segna l’unico gol del match e ritorna al gol ma inutilmente questa volta per la Matrix. MILLE PER MILLE

Marcelo (5,5): Non decisivo e moralmente preparato al match rispetto al suo solito. Entra in partita molto tardi e dal secondo tempo in poi riesce a dare il meglio quando possibile. ATTERRAGGIO

Gabriele (6): Gioca più minuti in questa gara rispetto alle altre, si avvicina al gol ma deve arrendersi al grande intervento del portiere avversario che devia la palla sulla traversa. Con Miky si rende pericoloso in un’azione molto bella ma niente gol ancora una volta per la Matrix. In difesa va crescendo con il passare dei minuti. OROLOGIO

Fulvio (6+): Ci mette grinta e formalità in ogni azione o contrasto senza paura e timori degli avversari. Si sente preso di mira all’inizio match su alcuni interventi pretesi ma con professionalità riesce a zittire tutti con la stessa tenacia e la stessa lingua non cadendo nelle provocazioni. Peccato per quell’azione in mezzo a due avversari finita poco fuori sul secondo palo. Il suo nome verrà accostato al gol finale che spezza le gambe alla Matrix ma questo solo perchè risulta l’ultimo ad aver deviato la palla, mentre prima di lui sono avvenute altre carambole fortuite di “sconosciuti”. FOTORICORDO

Battigol (5,5): Non segna ancora e ci va molto vicino in due occasioni dove non trova la freddezza che caratterizza il vero bomber. Dal primo tempo si siede in panca e nella metà del secondo tempo decide di rientrare su richiamo dei compagni dopo essersi fissato sul dito infortunato. INCEROTTATO

Miky (5,5): Parte titubante e non riesce a incidere sul match. Si registrano pochi tiri in porta e assieme al suo collega di reparto, per la prima volta anche lui, non segna. Forse ha subito troppo la pressione del match che il Titograd dai primi minuti ha subito portato al massimo per distrarre le ambizioni matrixiane. SFIDUCIOSO

Tifosi (5,5): In una gara così decisiva erano chiamati al sostegno morale, in più vengono affiancati da calciatori infortunati che sembravano tutt’altro che presi dal match. Nessuna colpa per loro ma allo stesso tempo risultano meno “casinisti” rispetto ai due panchinari titini. SILENZIO

Autogol finale (0): Zero come la memoria dei matrixiani nel vedere tale rete. Si potrebbe parlare fino all’esaurimento ma la palla è voluta entrare così e si dovrà prima o poi prenderne atto, nel bene e nel male! MALEDETTA SFORTUNA

8 Commenti a “La beffa più brutta”